Ciò che spinge molte persone a
praticare uno sport impegnativo come il triathlon, è possibile trovarlo in
diversi fattori: tra cui il desiderio di mettersi alla prova in una multi
disciplina, la voglia di allenarsi all’aria aperta, il volersi confrontare con
altri atleti, raggiungere una buona condizione di salute oppure auto
realizzarsi semplicemente terminando una gara o vincendola. Qualunque sia la
molla che vi spinge a praticare una disciplina multi sportiva come il triathlon
e successivamente a gareggiare, occorre sempre essere consapevoli che tutto
questo passa attraverso una forte motivazione. In alcuni casi una fortissima
motivazione può portare un’atleta a trasformare una semplice pratica sportiva
in un vero e proprio lavoro. Essere motivati è il primo tassello, di una serie
lunghissima, che vi permetterà di realizzarvi in questo sport e perché no
eccellere. In tutti gli sport ed in particolare nel triathlon la motivazione
gioca un ruolo importante fin dalla fase preparatori. L’allenamento del triathleta
ha una cedenza praticamente giornaliera dato che a rotazione occorre allenare
separatamente la frazione a nuoto, a corsa ed in bici. Inoltre, se non
bastasse, a tutto questo va aggiunta una serie di sessioni con doppie sedute:
nuoto e bici, nuoto e corsa, oppure corsa e bici. Infine, una buona
preparazione atletica prevede almeno una sessione di potenziamento muscolare in
palestra alla settimana. Già da queste poche righe siete in grado di capire la
pesantezza e l’alta frequenza di allenamento a cui è sottoposto un triatleta
nell’arco di sette giorni. Ovviamente senza mai compromettere il proprio
lavoro, la propria famiglia e la propria vita sociale. Chi pratica questo sport
non deve mai tralasciare l’aspetto motivazionale dell’allenamento, soprattutto
nel caso in cui il programma allenante sia molto rigido. Ciò che ci spinge a
nuotare delle ore intere in acqua per 5 km, oppure a macinare 95 km in bici o
15 km a corsa, è solo e soltanto una fortissima carica motivazionale. Quando la
motivazione viene a mancare risulterà impossibile allenarsi e senza allenamento
non arriveranno mai i risultati sperati. Quindi, oltre a tenere monitorati i
parametri fisici, sportivi e tecnici, occorre tenere sempre sotto controllo il
nostro livello motivazionale, intervenendo in modo tempestivo e preciso ogni
qual volta la motivazione inizia a venire meno. Farlo è molto semplice. Per prima
cosa, se non lo avete già fatto, createvi un vostro personalissimo diario di
allenamento, in cui segnare ogni aspetto della giornata di training: ore di
sonno, alimentazione, sensazioni prima-durante-dopo la sessione allenante, tipo
di allenamento, tempi e progressi, peso ecc… Insomma monitorando più parametri
possibile sarete sempre in grado di avere un quadro psicofisico ottimale. Può sembrare
una cosa da pazzi, ma un diario di allenamento potrebbe risolvervi molti
fastidi dato che corpo e mente, non solo vanno di pari passo, ma spesso e
volentieri si influenzano a vicenda. Se dal vostro diario di allenamento vedete
una differenza sostanziale di tempo e fatica, nel percorrere a corsa il solito
tracciato, questo potrebbe essere un campanello di allarme, dato che o il corpo
o la mente iniziano ad essere stanchi. A questo punto qualsiasi sia la causa,
occorre intervenire, magari riducendo il kilometraggio, cambiando percorso,
riducendo la frequenza settimanale oppure, molto più semplicemente iniziando a
divertirsi. Non sottovalutate mai l’aspetto fondamentale della motivazione
sportiva e nel caso sia in calo prendete dei repentini accorgimenti per tornare
a divertirvi praticando il vostro sport preferito.
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