mercoledì 25 settembre 2013

Halfcastman Castiglione 2013 - Il giudizio

Il giudizio sulla mia prima gara di triathlon, quella a Castiglione della Pescaia, è un giudizio tutto sommato positivo che, ovviamente, non tiene conto del risultato. Partiamo dall’inizio. Per essere la mia prima gara devo dire che mi sono divertito sentendomi realizzato, dal punto di vista sportivo, al termine della competizione. La perfetta organizzazione, la passione degli organizzatori, il grande pubblico, la cornice paesaggistica senza pari contrapposta alla durezza del tracciato, hanno reso l’Halfcastman di Castiglione bello da vedere, belle da svolgere, sicuro ma soprattutto divertente. Ecco io mi sono davvero divertito sentendomi per una domenica di settembre un vero triatleta. Parlando poi del risultato sportivo non posso non prendere in considerazione il mio ritiro, avvenuto al 45esimo km della frazione ciclistica. Obbiettivamente non potevo andare oltre, ero cotto e le due salite di Tirli e della Capannina, avevano lasciato il segno. Inoltre il poco allenamento, anche se preciso ed intenso, non è stato necessario a terminare la gara almeno nelle 7 ore. Posso dire di sentirmi realizzato della prima frazione a nuoto, svoltasi con mare mosso e su una distanza che non avevo mai percorso prima in modo continuativo, uscendo nei primi 50 al primo giro e nei primi 80 al secondo. L’altra frazione, quella in bici è stata interlocutoria. Se da un lato resta il rammarico di essere uscito al km 45, dall’altro resta la soddisfazione di aver scalato due salite impegnative con poco allenamento. Tirando le conclusioni è stata una bella domenica di sport, divertimento e soddisfazioni, dove mi sono potuto confrontare con atleti molto più preparati ed esperti di me conoscendo i miei limiti e le mie potenzialità, utili per programmare i prossimi allenamenti. 

domenica 22 settembre 2013

Halfcastman Triathlon Castiglione 2013 -3

Attraversare per la seconda volta il tratto di spiaggia, che porta alla zona cambio, è stato davvero molto duro, per fortuna le fatiche sono state alleviate dalle centinaia di spettatori che ci hanno incoraggiato. Attraversato il breve tratto di spiaggia mi sono diretto verso la prima zona cambio, situata sulla passeggiata antistante il bagno Somalia. Passate le docce e le piscine, sono entrato nella tenda cambio dopo aver preso sacca con l’occorrente per la frazione in bici. Essendo questa la prima volta che praticavo una disciplina multi sport non avevo la minima idea di come si affrontasse un cambio. Così completamente digiuno di qualsiasi astuzia e tecnica mi sono tolto la muta indossando il body e tutto l’occorrente per la frazione in bici. Correndo verso la mia bici, con le scarpette ben allacciate ed il casco in testa, prendo la bici e finito il tratto a piedi salgo in sella ed inizio a pedalare. Le strade chiuse la traffico, almeno temporaneamente, e l’ottima segnaletica rendono facilissimo seguire il precorso della frazione bike. I primi 7 km sono tutti i piano e costeggiano la costa lasciandoci sulla sinistra la spiaggia in direzione Puntala. Passata la prima piccola salitella a quota 100 m s.l.m, si gira a destra per Tirli: la salita più dura e lunga di tutta la frazione. Appena montato in bici, data la mia scarsa preparazione, ho subito iniziato a perdere posizioni fino a ritrovarmi ultimo sui tornanti che portano a Tirli. Salgo con difficoltà e con una velocità bassissima fino alla zona rifornimento, allestita esattamente al termine della salita di Tirli a quota 470 m s.l.m.. Presi i Sali mi lancio a rotta di collo giù per la discesa che mi riporterà a Castiglione: una bella discesa con tratti prevalentemente tecnici e dal buon fondo. Finita la discesa vedo dopo diversi minuti un atleta davanti a me, segno che qual cosina ho recuperato in discesa. Le gambe scoppiano e il dolore al soprasella diventa in alcuni tratti insopportabile lungo i 10 km in piano che portano alla seconda salita dura del circuito: la Salita della Capannina. Lunga soltanto 1.5 km è decisamente più corta di quella di Tirli che con i sui 6 km è stata lo spauracchio di tutto il gruppo. La salita della Capannina è breve ma intensa, tocca punti con pendenza del 17%. Ancora una volta finita la salita trovo il ristoro con acqua, sali e barrette energetiche. La discesa che riporta al bagno Somalia è ripidissima, difficile e piena di curve secche che spezzano le braccia e fanno stridere i freni. Questo per me sarà l’ultimo tratto di corsa, durato 45 km anziche 90 km, dato che non avevo più energie per proseguire la corsa e nemmeno più tempo per rientrare nel cancello delle 5 ore dalla partenza della manifestazione. Così mestamente ma contento della bella giornata passata mi reco verso i giudici di gara per ritirarmi. Recupero tutto il materiale, torno in albergo e concludo la giornata in un bel ristorantino di Castiglione con un pranzo a base di pesce!

venerdì 20 settembre 2013

Halfcastman Triathlon Castiglione - 2

L’organizzazione della gara è risultata essere ottima fin da subito: ampia scelta di alberghi e ristoranti convenzionati, ottima segnaletica lungo il percorso, organizzatori professionali e soprattutto ampi parcheggi vicini alla zona cambio. Quest’ultimi si sono rivelati molto ampi e logisticamente perfetti per arrivare a pochissimi metri dalla zona cambio, cosa non da poco. Essendo stata la mia prima gara di triathlon ero un po’ nervoso, soprattutto per quanto riguarda le operazioni pregara: assegnazione numero, entrata e uscita dalla zona cambio, regolamento ecc… ad ogni modo mi faccio coraggio ed entro nell’area dedicata agli atleti. Dichiaro nome e cognome, mi assegnano il numero “89”, entro nella zona cambio con il casco ben allacciato e posiziono la bici esattamente al numero “89” della rastrelliera.
Terminate le operazioni pre-gara,  ho atteso pazientemente l’orario della partenza iniziando ad indossare la muta lunga dato che la temperatura del mare era al di sotto dei 24C° previsti. Finalmente arriva il momento della partenza, prima però gli organizzatori ci illustrano le particolarità del percorso per metterci a conoscenza dei punti più salienti e pericolosi del percorso. Alle 9.30 partono le donne e alle 9.45 è prevista la partenza degli uomini. Come il giorno precedente anche nel giorno della gara il tempo è grigio e il mare presenta la stessa onda lunga.  La prima frazione a nuoto si svolge su un circuito di 950 metri da ripetere due volte e prevede anche un passaggio di 50 metri sulla spiaggia davvero molto spettacolare. Pochi minuti prima della partenza gli organizzatori ci fanno scendere in spiaggia e i danno le ultime raccomandazioni sulle condizioni del mare. Alle 9.45 esatte scatta la sirena e si parte! Siamo 150 atleti e tutti iniziamo a correre lungo i primi metri di mare per poi tuffarsi in acqua verso la prima boa gialla.

Negli istanti successivi alla partenza regna una confusione disumana: spinte, schizzi, bracciate, ginocchiate, fiancate, corpi che sbattono e onde che si infrangono su di noi. Tutto questo avviene almeno per i primi cinque dieci minuti, il tempo di allungare il gruppo e sfilare i più lenti. L’onda lunga si fa sentire, il freddo dell’acqua meno dato che la muta compie egregiamente il suo lavoro. La prima boa sembra non arrivare mai e il mare mosse e la corrente mi rispediscono verso riva. Il tratto più difficile è quello tra la boa 1 e la 2, quello che corre parallelo alla riva. In questo tratto di mare le onde sono molto fastidiose, dato che arrivano dal fianco destro, quello da cui io respiro. Bevo, ondeggio ma non mi arrendo, lo sforzo non è dei più piacevoli ma stringendo i denti arrivo alla boa 2 e punto verso la riva. Con le onde e la corrente a favore la velocità aumenta così come la stabilità ed è in questo tratto del percorso che inizio a recuperare posizioni. Finito il primo giro ci aspettano 50 metri di corsa sulla spiaggia. Duri, durissimi ma resi più leggeri dal pubblico che ci incoraggia, dopo di che iniziando il secondo giro, con le stesse difficoltà del primo ma con molta più fatica. Il tratto che mi porta alla prima boa è quello dove perdo più posizioni, soffro l’onda contraria e la stanchezza accumulata nel primo giro. Se la stanchezza e le onde non bastassero, ci si mette anche il colletto della muta a darmi fastidio e a provocarmi un fastidiosissimo bruciore sul collo che nei giorni avvenire mi farà tribolare. Girate le due boe, inizia il tratto facile, quello che conclude la prima frazione. Come nel primo giro anche nel secondo recupero un po’ di posizioni e concludo la gara con un rispettabilissimo tempo di 45 minuti.

giovedì 19 settembre 2013

Halfcastman Triathlon Castiglione - 1


La scorso fine settimana, per l’esattezza domenica 15 settembre a Castiglione della Pescaia, ho partecipato al mio primo mezzo Ironman. La manifestazione sportiva, battezzata dagli organizzatori Halfcastman Castiglione 2013, si è svolta lungo il caratteristico litorale della nota località turistica, offrendo un’invidiabile contesto paesaggistico agli atleti impegnati in gara.
Per motivi logistici e per meglio vivere il clima della gara, mi sono recato a Castiglione il giorno precedente la competizione, soggiornando in uno degli alberghi che gli organizzatori ci hanno indicato come convenzionati, facendoci risparmiare sul costo della camera e mettendoci a disposizione la stanza fino al tardo pomeriggio (cosa altrimenti impossibile). Questo piccolo dettaglio è stato molto apprezzato, dato che mi ha permesso di rientrare in camera una volta finita la corsa, permettendomi di recuperare le energie con un bagno caldo e una mezzoretta di riposo.
Arrivato a Castiglione nel primo pomeriggio e preso possesso della camera all’Albergo L’Approdo (4 stelle – una notte – camera matrimoniale – 110 euro – sconto 10%), per prima cosa sono andato a fare una piccola ricognizione della zona cambio (lungo mare alle spalle del bagno Somalia). La macchina organizzativa si era già messa in moto e lungo la passeggiata stava prendendo forma il parco atleti, composto: dalle rastrelliere per le bici, le tende per i cambi, decine di transenne e la tenda del primo soccorso. Lasciati i ragazzi dell’organizzazione al loro lavoro, mi sono recato ai bordi della spiaggia ad osservare le condizioni del mare. Scrutando il mare ed il cielo fino all’orizzonte più lontano, ho notato come il tempo fosse grigio e perturbato, con un mare leggermente agitato e con una poco rassicurante onda lunga che purtroppo mi aspetterà anche il giorno della gara. Lanciato un ultimo sguardo al mare era arrivato il momento di prendere la macchina per Casa Mora, località a poche centinaia di metri dalla zona cambio, dove gli organizzatori avevano allestito la consegna dei pacchi gare, del chip e la registrazione alla gara.
La registrazione al Halfcastman Castiglione 2013, si è tenuta all’interno del complesso sportivo Casa Mora, più precisamente nei locali del palazzetto dello sport, dove gli organizzatori, oltre a consegnarmi il chip, mi hanno consegnato anche un fornitissimo pacco gara composto da: maglietta running, polo evento Halfcast Castiglione 2013, cappellino running, borraccia offerta dallo sponsor, barrette energetiche, numeri casco, numeri bici, numero pettorale, numero sacche, sacche per la zona cambio, gadget bike e vademecum per la zona cambio e per le operazione di cambio. Dopo aver portato tutto in albergo, esco per cena e per rilassarmi in attesa di della gara di domani.
La mattina della gara c’è stato permesso di poter usufruire, in via del tutto straordinaria, della sala colazioni ben trenta minuti prima del normale orario stabilito; il grande salone vetrato, all’albergo L’Approdo, si trova al quarto piano e permette di godere di una bellissima vista sul canale. Con due cornetti, un cappuccino, un caffè e un succo all’ananas sullo stomaco, era giunto il momento di partire per la zona cambio e iniziare ad entrare nel clima gara. Prese le sacche, quella blu per la corsa e quella bianca per il ciclismo, preparate la notte precedente, mi sono recato al parco atleti dove ho depositato la bici e le due sacche.